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Dante, il poeta-pellegrino, delinea come uno dei tratti fondamentali del proprio iter poetico l'autoriflessione e l'identificazione (per similitudine, come nel caso di Ulisse, o per opposizione) con i personaggi che "finge" (dunque, in senso tecnico, "raffigura") di incontrare durante il percorso nei tre regni dell'aldilà. Al felice ricongiungimento con l'amico Belacqua seguirà, in questa serie di studi, un disincantato confronto tra gloria terrena-effimera e gloria eterna; per poi lasciare spazio alla figura femminile di Piccarda - che dà sostanza, nella sua bellezza, al cielo lunare paradisiaco - e infine al modello, da "riabilitare", di Ulisse.